L’Italiana in Algeri (Sinfonia)

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Description

Una versione della nobile Sinfonia dell’Italiana in Algeri per Quartetto di Clarinetti.
A Wounderful Version for Clarinet Quartet from “L’Italiana in Algeri” by G. Rossini.

ASCOLTO / LISTENING

L’Italiana in Algeri

PARTI / PARTS

  • Clarinetto in Sib I
  • Clarinetto in Sib II
  • Clarinetto in Sib III
  • Clarinetto Basso

DESCRIZIONE DELL’OPERA / DESCRIPTION

http://www.guidaallascolto.it/gioacchino-rossini-italiana-in-algeri-ouverture-guida-ascolto

Gioachino Rossini, nato a Pesaro il 29 Febbraio 1792, chiamato dagli ammiratori, il “Cigno di Pesaro” musicò decine di opere liriche senza limite di genere, dalle farse alle commedie, dalle tragedie alle opere serie e semiserie.

Era di semplici origini: il padre era suonatore nella banda cittadina e nelle orchestre locali, mentre la madre, Anna Guidarini, era una cantante di discreta bravura che trasmise al figlio la passione del canto e della musica.

Dopo la restaurazione del Governo Pontificio. il padre, sostenitore della Rivoluzione Francese, per sfuggire la cattura, è costretto a spostamenti fra Ravenna, Ferrara e Bologna dove il giovane Rossini studia canto (contralto e cantore all’Accademia filarmonica) e spinetta presso Giuseppe Prinetti, suo primo maestro.

A quattordici (1806), si iscrive al Liceo musicale bolognese, studia intensamente composizione, appassionandosi alle pagine di Haydn e di Mozart (è in questo periodo che si guadagna l’appellativo di “tedeschino”) e scrive la sua prima opera “Demetrio e Polibio”, che sarà rappresentata però solo nel 1812.

Per Rossini l’esordio ufficiale sulle scene avviene nel 1810 al Teatro San Moisé di Venezia con “La cambiale di matrimonio” ed il successo ottenuto lo incoraggiano nello scrivere altre opere, 37, nei successivi 9 anni, opere che vengono rappresentare nei maggiori teatri italiani ed a Parigi.

La “Vita di Rossini” scritta da Stendhal suo principale biografo, quando il compositore aveva solo trentadue anni, ci danno la misura del livello di fama raggiunto dal compositore.

Fra le opere che ebbero il maggior successo e che ancora vengono rappresentate ricordiamo: “Il Barbiere di Siviglia” (1816), “La gazza ladra” (1817), “Semiramide”(1923) ed il “Guglielmo Tell”, rappresentato a Parigi il 3 agosto 1829 con il titolo di “Guillaume Tell” che fu l’ultima sua opera.

Rossini, a 37 anni, all’apice del successo quale compositore di opera lirica, smise di scrivere musica “profana” dedicandosi allo “Stabat Mater” scritto fra il 1832 e il 1839 nella pace della campagna parigina di Passy.

Il successo di quest’ultimo lavoro regge il confronto con i risultati ottenuti nell’opera lirica, ma è anche l’inizio dei lunghi anni di isolamento, durante i quale Rossini compone innumerevoli brani di musica da camera, sonate e composizioni per pianoforte, prima della sua morte avvenuta a Parigi il 13 Novembre 1868.

I capolavori di Gioachino Rossini, alcuni dei quali riportati in auge, con la interpretazione di Maria Callas, sono ritornati ormai stabilmente nel repertorio e vengono rappresentati dai maggiori teatri lirici.

A Pesaro viene organizzato annualmente il Rossini Opera Festival e, da tutto il mondo, giungono appassionati per ascoltare le opere del Maestro eseguite filologicamente.

Lo stile di Rossini è caratterizzato innanzitutto dall’estrema brillantezza ritmica. Molte delle sue pagine più note sono caratterizzate da una sorta di frenesia che segna uno stacco netto rispetto allo stile degli operisti del Settecento, dai quali pure egli ricavò stilemi e convenzioni formali. La meccanicità di alcuni procedimenti, tra cui il famoso «crescendo rossiniano», donano alla sua musica un tratto surreale, quando non addirittura folle, che si combina perfettamente con il teatro comico, ma offre esiti altrettanto interessanti, e originali, a contatto con soggetti tragici.

 

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